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Dagli inizi per Roger Corman ai 5 Oscar per Il silenzio degli innocenti. Una filmografia ricchissima e inclassificabile, che ogni volta sembra danzare e reinventare i generi. Tra il mélo processuale di Philadelphia e commedie thriller come Qualcosa di travolgente e Una vedova... allegra ma non troppo. Passando per il carcerario al femminile (Femmine in gabbia), l'omaggio a Hitchcock (Il segno degli Hannan) e alla Nouvelle Vague (The Truth About Charlie). E in mezzo uno dei più bei film-concerto di sempre (Stop Making Sense) e documentari che diventano invece viaggi intimisti. Uno stile riconoscibilissimo ma che si rimette ogni volta in discussione. Una libertà nel dirigere gli attori che gli fa tirare fuori sempre il meglio di sé. Forse non basterebbero due vite per fare tutto quello che ha fatto Jonathan Demme. Scomparso troppo presto. Come Fassbinder, Truffaut e Troisi. Ma capace di rendere il suo cinema ancora più immortale nel corso degli anni. In questo libro ripercorriamo tutta la sua sterminata attività: cinema, tv, documentari, videoclip.